DI COSA SI OCCUPA LA SCIENZA PRIMA

 

Breve excursus nella Metafisica aristotelica
al fine di comprenderne lo statuto epistemologico 

 

 

Il conoscere ogni cosa deve necessariamente appartenere soprattutto a chi possiede la scienza dell'universale: costui, infatti, conosce, sotto un certo rispetto, tutte le cose particolare in quanto sono soggette all'universale.


[...]

 

C'è una scienza che considera l'essere in quanto essere e le proprietà che gli competono in quanto tale. Essa non si identifica con nessuna delle scienze particolari: infatti nessuna delle altre scienze considera l'essere in quanto essere in universale, ma, dopo aver delimitato una parte di esso, ciascuna studia le caratteristiche di questa parte. Così fanno, ad esempio, le matematiche.


[...]


L'essere si dice in molteplici significati, ma sempre in riferimento ad una unità e ad una realtà determinata. L'essere, quindi, non si dice per mera omonimia, ma nello stesso modo in cui diciamo "sano" tutto ciò che si riferisce alla salute: o in quanto la conserva, o in quanto la produce, o in quanto ne è sintomo, o è in quanto è in grado di riceverla. [...]  Così, dunque, anche l'essere si dice in molti sensi, ma tutti in riferimento ad un unico principio: alcune cose sono dette esseri perché sono sostanza, altre perché affezioni della sostanza, altre perché vie che portano alla sostanza, oppure perché corruzioni, o privazioni, o qualità, o cause produttrici o generatrici sia della sostanza, sia di ciò che si riferisce alla sostanza, o perché negazioni di qualcuna di queste, ovvero della sostanza medesima. (Per questo, anche il non-essere diciamo che "è" non-essere).Ora, come di tutte le cose che son dette sane c'è una unica scienza, così è anche negli altri casi. [...]

 

E' evidente, dunque, che gli esseri saranno oggetto di un'unica scienza, appunto in quanto esseri. Tuttavia, in ogni caso, la scienza ha come oggetto, essenzialmente, ciò che è primo, ossia ciò da cui dipende ed in virtù di cui viene denominato tutto il resto. Dunque, se questo primo è la sostanza, il filosofo dovrà conoscere le cause e i princìpi della sostanza.


[...]


Dobbiamo dire, ora, se sia compito di un'unica scienza, oppure di scienze differenti, studiare quelli che in matematica sono detti "assiomi" oltre alla sostanza. Orbene, è evidente che l'indagine di questi "assiomi" rientra nell'ambito di quell'unica scienza, cioè della scienza del filosofo. Infatti essi valgono per tutti quanti gli esseri, e non sono proprietà peculiari di qualche genere particolare di essere, ad esclusione degli altri. E tutti quanti si servono di questi assiomi, perché essi sono propri dell'essere in quanto essere, e ogni genere di realtà è essere. [...] Di conseguenza, poiché è evidente che gli assiomi appartengono a tutte le cose in quanto tutte sono esseri (l'essere è, infatti, ciò che è comune a tutto), competerà a colui che studia l'essere in quanto essere anche lo studio di questi assiomi.


L'essere, inteso in generale, ha molteplici significati:


1) L'essere accidentale


2) L'essere come vero e il non essere come falso


3) Le categorie (per esempio l'essenza, la qualità, la quantità, il dove, il quando, e tutte le restanti)

 

4) L'essere come potenza e atto


Dobbiamo trattare, in primo luogo, dell'essere come accidente e dimostrare che di esso non c'è nessuna scienza.Una prova di ciò si ha nel fatto che nessuna scienzasi occupa di esso: né la scienza pratica, né la scienza poietica, né la scienza teorica. Infatti chi fa una casa non fa anche tutto ciò che, poi, accidentalmente la casa verrà ad avere.Infatti questi accidenti sono infiniti; nulla impedisce, in effetti, che la casa, una volta che sia costruita, agli uni sembri gradevole, ad altri invece scomoda, ad altri ancora utile, e che sia anche diversa, per così dire, da tutte quante le altre cose ora, l'arte del costruire case non produce nessunod i questi accidenti. Nello stesso modo, anche il geometra non si occupa degli accidenti che si riferiscono alle figure [...]

 

L'accidente, in effetti, risulta essere qualcosa di vicino al non-essere. Questo è evidente anche in base a questa argomentazione: degli esseri che non sono al modo dell'accidente, c'è genrazione e corruzione, invece degli esseri accidentali non c'è generazione né corruzione. [...]


Infatti, ciò che non esiste né sempre né per lo più, questo diciamo che è accidente. Per esempio, se al tempo della canicola imperversa ilf reddo, diciamo che questo avviene accidentalmente, mentre non diciamo questo se c'è caldo soffocante, in quanto questo fatto avviene sempre o per lo più, mentre quello no. E anche che l'uomo sia bianco è accidente: infatti, l'uomo non è bianco né sempre né per lo più; invece, l'uomo è animale non per accidente.


Resta chiarito, per ora, che dell'accidente non c'è scienza. Ogni scienza, infatti, riguarda ciò che è sempre e per lo più: come sarebbe possibile, altrimenti, imparare o insegnare ad altri?

 

[...]

 

Pur dicendosi in tanti significati, è tuttavia evidente che il primo dei significati dell'essere è l'essenza, la quale indica la sostanza. (Infatti quando chiediamo la qualità di una data cosa, diciamo che è buona o cattiva, ma non che è di tre cubiti o che è uomo; invece, quando chiediamo quale ne sia l'essenza, nond iciamo che è bianca o calda o di tre cubiti, ma che è un uomo o è un dio). Tutte le altre cose sono dette esseri, in quanto alcune sono quantità dell'essere nel primo significato, altre qualità di esso, altre affezioni di esso, altre, infine, qualche altra determinazione di questo tipo.


L'essere primo, ossia non un particolare essere, ma l'essere per eccellenza, è la sostanza.

 

Ora, il termine "primo" si intende in molteplici significati: tuttavia, la sostanza è prima in tutti i significati del termine: (a) per nozione, (b) per conoscenza, (c) per il tempo.

 

(c) Infatti, nessuna delle altre categorie può essere separata, ma solamente la sostanza.


(a) Inoltre, essa è prima per la nozione, perché nella nozione di ciascuna categoria è necessariamente inclusa la nozione della sostanza.

 

(b) Infine, riteniamo di conoscere ciascuna cosa soprattutto quando conosciamo, per esempio, l'essenza dell'uomo o l'essenza del fuoco, piuttosto che quando conosciamo o la quantità o la qualità o il luogo; infatti noi conosciamo quelle stesse categorie, qquando conosciamo l'essenza della quantità oppure della qualità.