La prima parte delle Osservazioni sulla morale cattolica, pubblicata a Milano nel 1819, fu scritta dal Manzoni come risposta polemica allo storico svizzero Simonde de Sismondi (1773-1842), il quale, nella sua Storia delle repubbliche italiane del Medio Evo (1818), indicava nella morale cattolica una causa della corruttela degli italiani e del decadimento delle loro repubbliche.


Nello scritto Manzoni ribatteva con precise argomentazioni tutte le accuse del Sismondi, difendendo la morale cattolica come “sola morale santa e ragionata in ogni sua parte” e fondandola sugli insegnamenti del Vangelo. In effetti il Sismondi nella sua opera non attaccava la morale evangelica, bensì la Chiesa come istituzione e il suo operato nella società; e perciò egli paragonò la discussione fra lui e il Manzoni a un duello di due spadaccini che combattessero al buio.


Manzoni pubblicò più tardi, nelle Opere varie (1855), delle aggiunte all’opera, tra cui una lunga contestazione alle teorie utilitaristiche del giurista e filosofo inglese Jeremy Bentham (1748-1832).




L’importanza delle Osservazioni sta nello sforzo di chiarificazione concettuale in cui il Manzoni si impegna come credente, cercando di spiegare i principi della fede alla luce della ragione. L’opera offre altresì delle analisi approfondite dell’animo umano che anticipano la mirabile ricostruzione delle psicologie di alcuni personaggi dei Promessi Sposi; inoltre quel testo del 1819 è la prima impegnativa prosa manzoniana. Le Osservazioni, peraltro, influirono anche sulla poetica drammaturgia, e in particolare sull’Adelchi: esse infatti disegnavano un mondo ideale, perfettamente regolato dal sistema dei principi evangelici, ma questo mondo ideale si opponeva al mondo reale della Storia, dove è il male (“il far torto o il patirlo” di Adelchi) a trionfare. 

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Manzoni, Osservazioni sulla morale catto
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Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni