L'ULTIMA RELIGIONE
 

 

dalla Conferenza sull'Antistoricismo tentuta da Benedetto Croce
ad Oxford il 3 Settembre del 1930 



Per noi, filosofi e storici, la storicità - che vuol dire civiltà e cultura - è il valore che ci è stato confidato e che abbiamo il dovere di difendere, tener forte ed ampliare: la storicità, nodo del passato con l'avvenire, garanzia di serietà del nuovo che sorge, blasfemata come la libertà, ma che, come la libertà, ha sempre ragione di chi le si rivolge contro.

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Come l'umanità non può far di meno della poesia, così neppure della storia e delle sue tradizioni, e della libertà che le anima e accende gli animi. E' questa l'ultima religione che resti all'uomo, l'ultima non nel senso che sia un ultimo avanzo, ma nell'altro senso che è la più alta che si possa attingere, la sola che stia salda e non tema i contrari venti, o anzi li riceva in sé e se ne rinvigorisca, e non sfugge e anzi ricerca la critica ed è essa stessa, tutt'insieme, critica e costruzione, pensiero. Coloro che la ignorano o la sconfessano sono, nel mondo moderno, i veri atei, gl'irreligiosi: irreligione e ateismo che non è quel che meno offenda nelle parole e negli atti degli antistoricisti, energumeni del nuovo e vacui restauratori dell'antico. Chi apre il suo cuore al sentimento storico non è più solo, ma unito alla vita dell'universo, fratello e figlio e compagno degli spiriti che già operarono sulla terra e vivono nell'opera che compierono, apostoli e martiri, genii creatori di bellezza e verità, umile gente buona che sparsero balsamo di bontà e serbarono l'umana gentilezza; e ad essi tutti mentalmente s'indirizza a invocare, e da essi gli viene, sostegno nei suoi lavori e travagli, e nel loro grembo aspira a riposarsi, versando l'opera sua nell'opera loro.