PENSIERI SCELTI

 

I. ORDINE

 

6-60 Prima parte. Miseria dell'uomo senza Dio.

Seconda parte.  Felicità dell'uomo con Dio.

oppure

Prima parte. Che la natura è corrotta, mediante la stessa natura.
Seconda parte. Che esiste un Riparatore, mediante la Scrittura.

12-187 Ordine.
Gli uomini nutrono disprezzo per la religione. L'hanno in odio e hanno paura che sia vera. Per guarirli da ciò bisogna cominciare col mostrare che la religione non è affatto contraria alla ragione. Venerabile, ispirarne il rispetto.
In seguito renderla amabile, fare auspicare ai buoni che sia vera e poi mostrare che è vera.
Venerabile perché ha ben conosciuto l'uomo.
Amabile perché promette il vero bene.

 

II. VANITA'

 

16-161 Vanità.

Che una cosa tanto visibile come la vanità del mondo sia così poco conosciuta, che risulti strano e sorprendente il dire che è una sciocchezza cercare le grandezze. E' un fatto stupefacente. 

21-381 Se si è troppo  giovani non si giudica bene, troppo vecchi lo stesso.
Se non ci si pensa abbastanza, se ci si pensa troppo, ci si ostina e ci si intestardisce.

Se si considera la propria opera immediatamente dopo averla fatta se ne è ancora tutti imbevuti, se troppo tempo dopo non ci si immedesima più.
Così i quadri visti da troppo lontano e da troppo vicino. E vi è solo un punto indivisibile che sia il vero luogo.
Gli altri sono troppo vicini, troppo lontani, troppo alti o troppo bassi. La prospettiva lo determina nell'arte della pittura ma nella verità e nella morale chi lo determinerà?

22-367 La potenza delle mosche, vincono battaglie, impediscono all'animo nostro di agire, mangiano i nostri corpi.

23-67 Vanità delle scienze.
La scienza delle cose esterne non mi consolerà dell'ignoranza della morale nel tempo dell'afflizione, ma la scienza  dei moti del cuore miconsolerà sempre dell'ignoranza delle scienze esteriori.

24-127 Condizione dell'uomo.
Incostanza, noia, inquietudine.

27-354 La natura dell'uomo non è di avanzare sempre; essa comporta i suoi andare e venire.
La febbre ha i suoi brividi e i suoi bruciori. E il freddo mostra altrettanto bene il grande ardore della febbre che lo stesso calore.
Le invenzioni degli uomini di secolo in secolo vanno allo stesso modo, la bontà e la malizia del mondo in generale procedono nella stessa maniera.
Plerumque gratae principibus vices.

 

28-436 Debolezza.
Tutte le occupazioni degli uomini sono volte ad assicurarsi dei beni ed essi non saprebbero trovare titoli per provare che li posseggono secondo giustizia, poiché hanno solo la fantasia degli uomini, né hanno forza per possederli sicuramente.
È la stessa cosa per la scienza. Poiché la malattia la toglie.
Siamo incapaci di vero come di bene.

30-320 Non si sceglie per governare una nave quello tra i viaggiatori che è di miglior casato.

33-374 Ciò che più mi sorprende è il vedere come tutti non siano stupiti della propria debolezza. Si agisce seriamente e ciascuno segue la propria condizione.