SUL CONCETTO DI

 

NICHILISMO


di Ernst Jünger



Non solo il concetto di ni
chilismo appartiene oggi ai concetti confusi e controversi. Esso viene altresì utilizzato per scopi polemici. Si deve presagire comunque nel nichilismo un grande destino, una potenza fondamentale al cui influsso nessuno può sottrarsi. A questo carattere ubiquo del nichilismo si è strettamente connesso il fatto che, se si prescin­de dal sacrificio, è diventato impossibile il con­tatto con l'assoluto. Qui non ci sono santi. E neanche c'è l'opera d'arte perfetta. Come del resto non si trova, benché i progetti non manchino, un pensiero supremo che metta ordine; manca la principesca apparizione dell'uomo. Anche nell'ambito morale si può riconoscere quella provvisorietà che in Der Arbeiter [II lavoratore] definivamo come caratteristica dell'officina. Sul piano morale siamo rinviati o a un passato o a qualcosa di ancora invisibile, in divenire. In ciò consiste il conflitto, e in parti­colare la confusione dei linguaggi giuridici. Una buona definizione del nichilismo sarebbe da comparare all'individuazione della causa del cancro. Essa non significherebbe la guari­gione, ma senz'altro la sua premessa, nella misura in cui in generale degli uomini vi colla­borino. Si tratta infatti di un processo che occu­pa largamente la storia.

[Jünger, E. - Heidegger, M., Oltre la linea, Adelphi, Milano, 1989, pp. 56-57]