IL SAPERE ASSOLUTO


dalla Filosofia dello spirito del

 

1805-1806 di G. W. F. Hegel




Il cielo entro la coscienza effettuale sfugge alla religione; l'uomo cade sulla terra e trova l'elemento religioso soltanto nell'immaginazione. Ovvero l'elemento privo di Sé, proprio della religione, è in lei stessa così, che essa è lo spirito che soltanto rappresenta sé; vale a dire i momenti dello spirito hanno per lui la forma dell'immediatezza e dell'accadere, ed essi non vengono concepiti, non vengono pentrati dall'intelligenza. Il contenuto della religione è bensì vero, ma questo esser-vero è una asseverazione senza atto intellettivo.
Questa intellezione è la filosofia, scienza assoluta; il medesimo contenuto della religione, ma nella forma del concetto. [...]

Nella filosofia non c'è un'altra natura, non l'unità non presenziale, non una conciliazione il cui godimento e la cui esistenza è al di là e nel futuro, ma è qui: l'Io conosce qui l'assoluto. [...]

La religione è lo spirito pensante che per altro non pensa sé stesso: - non pensa se stesso e perciò non è l'uguaglianza con se stesso, non è l'immediatezza.

Il sapere della filosofia è l'immediatezza restituita.