Quello che segue è un immaginario dialogo tra Giuseppe Mazzini, politico patriota che contribuì in modo decisivo alla nascita dell’Italia, e Silvio Berlusconi, autodefinitosi come “il miglior presidente degli ultimi 150 anni”, “unto dal Signore” e via discorrendo. Il dialogo è stato costruito usando citazioni reali dal professor Edoardo Gianfagna di Brescia, per evidenziare la caratura morale di entrambi i personaggi.

 

 

Materialismo

 

 

MAZZINI:

 

Vidi con profondo dolore i figli del popolo educati da quegli uomini, da quei filosofi, al materialismo, tradire la loro missione, tradir l’avvenire, tradire la loro patria e se stessi, dietro alla stolta, immorale speranza che troverebbero forse il ben essere materiale nei capricci e negli interessi della tirannide (I doveri dell’uomo, 1841-60).

 

 

BERLUSCONI:

 

Abbiamo come ricchezza delle famiglie otto volte il nostro prodotto nazionale annuale, il più alto numero di automobili al mondo rispetto alla popolazione, il più alto numero di telefonini, siamo dei grandi playboy, quindi tutti i nostri ragazzi mandano almeno 10 messaggi al giorno alle loro tante ragazze (Adnkronos, 27 maggio 2005).

 

 

MAZZINI:

 

L’uomo si è prostrato davanti alla morta materia, e s’è conservato adoratore dell’idolo interesse. E i primi sacerdoti di quel culto fatale furono i re, i principi e i tristi governi dell’oggi. Essi inventarono l’orribile formula: ciascuno per sé: sapevano che con essa, creerebbero l’egoismo e sapevano che tra l’egoista e lo schiavo non c’è che un passo.

 

BERLUSCONI:

 

Dalla mia villa in Sardegna ho un gran bel panorama, davanti Punta Lada noto anche quest’anno molte barche. Se sono barche da ricchi vuol dire che ne abbiamo proprio tanti (29 aprile 2008, Corriere della sera.it)

 

MAZZINI:

 

Cercando in nome d’un dovere compiuto o da còmpiersi, otterrete: cercando in nome dell’egoismo, in nome di non so quale diritto al ben essere che gli uomini del materialismo v’insegnano, non otterrete se non trionfi di un’ora seguiti da delusioni tremende. Quelli che vi parlano in nome del ben essere, della felicità materiale, vi tradiranno. [...] Èla storia dell’ultimo mezzo secolo. E il nome di questo mezzo secolo è materialismo.

 

 

BERLUSCONI:

 

Non manca niente, c’è la cura medica, ci sono i medicinali, ci sono i pasti caldi, c’è la copertura per la notte, che tuttavia dev’essere assolutamente provvisioria, ecco… bisogna prenderla come un camping da fine settimana (intervista all’Aquila due giorni dopo il terremoto – The Guardian, 8 aprile 2009).

 

Lei è fortunato, perché almeno percepisce la cassa integrazione (a un lavoratore del polo tessile di Ottana, 29 gennaio 2006, Il Giornale.it)

 

Mani pulite colpì il benessere (24 novembre 2008, il fatto quotidiano.it).

 

 

Scuola ed educazione

 

 

MAZZINI:

 

Il voto, l’educazione, il lavoro sono le tre colonne fondamentali della nazione; non abbiate posa finché non siano per opera vostra solidamente innalzate.

 

 

BERLUSCONI (rispondendo ad una ragazza riguardo al precariato tra i giovani):

 

Da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi, o di qualcun altro che non avesse di questi problemi (Tg2 punto di vista, rai2, 12 marzo 2008).

 

 

MAZZINI:

 

Voi siete educabili. Esiste in ciascuno di voi una somma di facoltà, di capacità intellettuali, di tendenze morali, alle quali l’educazione sola può dar moto e vita (…) l’educazione è il pane dell’anima.

 

 

BERLUSCONI:

 

Non mi è mai successo di leggere un libro con i miei figli, poche volte mi è capitato di commentare un giornale con loro (La Repubblica, 23 febbraio 1986).

 

 

MAZZINI:

 

Mostrate un grande intento ai giovani oggi così facilmente assaliti dallo sconforto e dal dubbio: rifate coll’entusiasmo, colla religione, coll’amore, una esistenza morale all’uomo (da interessi e principi, 1836).

 

 

BERLUSCONI:

 

Vedo belle ragazze laureate con il massimo dei voti, che non assomigliano certo a Rosy Bindi (La Repubblica, 19 luglio 2010).

 

 

MAZZINI:

 

La libertà di concorrere per chi nulla possiede, per chi, non potendo risparmiare sulla giornata, non ha di che iniziare la concorrenza, è menzogna, com’è menzogna la libertà politica per chi, mancando d’educazione, d’istruzione, di mezzi e di tempo, non può esercitarne i diritti (da I doveri dell’uomo).

 

 

BERLUSCONI:

 

nelle scuole pubbliche gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse dalle famiglie (Corriere della sera, 26 febbraio 2011).

 

 

MAZZINI:

 

Non siete colpevoli perché ignorate; siete colpevoli perché vi rassegnate a ignorare.

 

 

BERLUSCONI:

 

Sei povero? Colpa tua! (5 settembre 2001).

 

i poveri non esistono. Esistono i diseducati al benessere (2 ottobre 1994).

 

 

MAZZINI:

 

Ciò di cui importa convincervi è questo: che, qualunque sia il fine verso cui tendiamo, noi non potremo scoprirlo e raggiungerlo, se non collo sviluppo progressivo e coll’esercizio delle nostre facoltà intellettuali.

 

 

BERLUSCONI:

 

Ho investito molto denaro nelle news e nella cultura pensando che non mi avrebbero reso direttamente in termini economici e di pubblicità, ma sicuramente in un ritorno di immagine (La Repubblica, 12 dicembre 1987).

 

 

MAZZINI:

 

L’istruzione differisce dall’educazione. L’istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male a seconda delle intenzioni colle quali la si adopera: [...] rivolta all’utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela.

 

 

BERLUSCONI:

 

Questa villa sarà la sede dell’università del pensiero liberale dove verranno personalità da tutto il mondo che nei loro paesi hanno ricoperto ruoli di prestigio. Ho detto a Putin di mandare anche giovani russi e l’ho invitato ad essere il primo professore a tenere una lezione in questa università (26 aprile 2010).

 

 

Politica e scopi della politica

 

 

MAZZINI:

 

Migliorare voi stessi e gli altri: è questo il primo intento, ed è la suprema speranza d’ogni riforma, d’ogni mutamento sociale.

 

 

BERLUSCONI:

 

Oggi niente può influenzare le masse come la tv. La stampa è lontanissima dal farlo. (…) Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile (inaugurazione Nassma TV Tunisia, 23 agosto 2009 – Corriere della sera, 5 settembre 2009).

 

 

MAZZINI:

 

Due piaghe che oggi purtroppo, spero per breve tempo, contaminano le classi più agiate e minacciano di sviare il progresso italiano: il machiavellismo e il materialismo.

 

 

BERLUSCONI:

 

Bisogna imporre nel mondo la libertà con la forza se necessario. È l’unico modo di mostrare che non è uno scherzo (Corriere della sera, 4 settembre 2003).

 

Io non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un paese e a farlo uscire da una dittaturaanche sanguinosa (Il resto del Carlino, 29 ottobre 2005).

 

Follini è un esempio di trasformismo (ansa, 26 febbraio 2007).

 

Il senatore Sergio De Gregorio, eletto nell’Italia dei Valori, passa al centrodestra “posso entrare nella casa delle libertà?”, Berlusconi risponde: benvenuto sarà un piacere (Corriere della sera, 31 marzo 2007).

 

Bossi è un giuda, un traditore, ladro con scassi di voti, ricettatore, truffatore [...] parla come un ubriaco al bar (l’unità, 25 giugno 2003).

 

 

(poi si allea con Bossi per tutta la legislatura successiva)

 

 

MAZZINI:

 

Non dite: io, dite: noi. La patria s’incarni in ciascuno di voi. Ciascuno di voi si senta, si faccia mallevadore de’ suoi fratelli.

 

 

BERLUSCONI:

 

Tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei… da un’altra parte e quindi… vado via da questo paese di merda… di cui…sono nauseato… punto e basta (intercettazione del 13 luglio 2010, Corriere della sera, 1 settembre 2011).

 

Ma vaffanculo! (esclamazione accompagnata con gesto della mano, nell’aula del senato, e rivolta al presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che denuncia il servilismo del governo verso Bush, sull’Iraq (La Repubblica, 27 settembre 2002).

 

 

MAZZINI:

 

Dio v’ha dato il consenso dei vostri fratelli e la vostra coscienza, come due ali per innalzarvi quanto è possibile sino a lui. (…) Abbiàtemi ora e sempre vostro fratello.

 

 

BERLUSCONI:

 

Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… E’ a loro che devo parlare (Corriere della sera, 10 dicembre 2004).

 

 

MAZZINI:

 

non v’è libertà dove una casta, una famiglia, un uomo s’assuma dominio sugli altri in virtù di un preteso diritto divino, d’un privilegio di nascita, di ricchezza.

 

 

BERLUSCONI:

 

Io capisco i nostri deputati (…) che si sentono deprimerein parlamento con votazioni contunuative. Il capogruppo deve rappresentare in aula o in commissione tutti i deputati (Il sole 24 ore, 10 marzo 2009).

 

Non farò come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi aprivano lo sportello e dicevano: “è una bella giornata fuori, andate fuori un po’ a giocare”…che fa ridere ma è drammatico (comizio in Sardegna, video su La Repubblica.it, 18 febbraio 2009).

 

 

MAZZINI:

 

Quella istituzione che si chiama governo non è se non una direzione: una missione affidata ad alcuni per raggiungere più sollecitamente lo scopo della nazione; e se quella missione è tradita, il potere fidato a quei pochi deve cessare.

 

 

BERLUSCONI:

 

Mussolini non ha mai ucciso nessuno; gli oppositori li mandava in vacanza al confino (the Spectator, 4 settembre 2003).

 

Gheddafi è una persona intelligentissima, altrimenti non sarebbe al potere da 40 anni (12 giugno 2009, l’Espresso – repubblica.it).

 

 

Giustizia

 

 

BERLUSCONI:

 

No, non ho parlato di pena di morte con i leader cinesi. D’altra parte bisogna pensare al rapporto col numero degli abitanti. I cinesi sono talmente tanti! (radio radicale, 2 settembre 2002).

 

 

MAZZINI:

 

La vita è sacra.

 

 

BERLUSCONI:

 

Sì, è vero, la legge è uguale per tutti, ma per me è più uguale che per gli altri perché mi ha votato la maggioranza degli italiani (dichiarazioni spontanee al trib. di Milano, 17 giugno 2003).

 

 

MAZZINI:

 

Semplificazione delle forme giudiziarie, oggi rovinose e spesso inaccessibili al povero.

 

 

BERLUSCONI:

 

(Riferendosi ai magistrati) Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana (la Repubblica, 5 settembre 2003).

 

 

MAZZINI:

 

Quando avrete (…) radicato nel cuore della nazione quel principio: lo Stato deve l’esistenza o il lavoro per essa a ciascuno de’suoi membri, avrete, aggiungendovi una giusta definizione dell’esistenza, preparato il trionfo del diritto sul privilegio, il termine del monopolio d’una classe sull’altra e la fine della mendicità (da interessi e principi, 1836).

 

 

BERLUSCONI:

 

Se lo Stato ti chiede un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato, questa ti sembra una richiesta giusta, e glielo dai in cambio di servizi che lo stato ti dà. Se lo Stato ti chiede di più, o molto di più, c’è una sopraffazione nei tuoi confronti e allora ti ingegni per trovare dei sistemi elusivi o addirittura evasivi, che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità (la Repubblica, 11 novembre 2004, visita al comando generale della guardia di finanza).

 

 

MAZZINI:

 

Per difetto di un’equa distribuzione della ricchezza, d’un più giusto riparto dei prodotti, d’un aumento progressivo della cifra dei consumatori, il capitale stesso si svia dal suo vero scopo economico, s’immobilizza in parte nelle mani di pochi (I doveri dell’uomo).

 

 

BERLUSCONI:

 

Questi signori continuano a essere convinti che il fine della politica sia quello di ridistribuire il reddito (…) Ciò che propongono è di rendere uguali il figlio del professionista con il figlio dell’operaio (3 aprile 2006 – visibile su youtube).

 

 

Libertà

 

 

MAZZINI:

 

La libertà non è che un mezzo (…) la vostra libertà non è la negazione d’ogni autorità, è la negazione d’ogni autorità che non rappresenti lo scopo collettivo della nazione [...].

 

Dottrine di sofisti hanno in questi ultimi tempi pervertito il santo concetto della libertà: l’hanno ridotto a un gretto immorale individualismo, hanno detto che l’io è tutto e che il lavoro umano e l’ordinamento sociale non devono tendere che al soddisfacimento dei suoi desideri.

 

 

BERLUSCONI:

 

Uno dei principi del partito sarà la liberazione dall’oppressione della magistratura. Non vogliamo più oppressione giudiziaria (corriere.it, 15 dicembre 2007).

 

 

MAZZINI:

 

La vostra libertà sarà il diritto di scegliere liberamente, a seconda delle vostre tendenze, i mezzi per fare il bene.

 

 

BERLUSCONI:

 

Ho dato l’incarico di darle questi soldi (alla giovane ragazza Ruby) per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla alla prostituzione, ma per portarla nella direzione contraria (La Repubblica, 12 aprile 2011).

 

E le donne dove sono? Siete tutti gay lì? (…) la prossima volta che vengo a trovarvi le porto io le veline (rivolgendosi agli operai in cantiere all’Aquila; 25 giugno 2009 – visibile su youtube).

 

 

MAZZINI:

 

La vostra libertà sarà santa, perché si svilupperà sotto il predominio dell’idea del dovere.

 

 

BERLUSCONI:

 

Dobbiamo finire parlando di mafia. Io se trovo però quelli che hanno fatto nove serie de La piovra e quelli che scrivono i libri sulla mafia, che vanno in giro in tutto il mondo a farci fare così bella figura, giuro li strozzo (convegno Enac ad Olbia – La Repubblica, 28 novembre 2009).

 

 

Libertà di associazione e unità per il progresso

 

 

MAZZINI:

 

Dio v’ha fatti esseri essenzialmente sociali (…) voi siete dunque chiamati all’associazione.

 

L’associazione pacifica è santa come il pensiero: Dio ne poneva in voi la tendenza come avviamento perenne al progresso e pegno dell’unità che la famiglia umana deve un giorno raggiungere.

 

 

BERLUSCONI:

 

La P2 raccoglieva gli uomini migliori del paese, iscriversi non fu un errore ma un incidente senza colpa (intervista a mixer, 21 febbraio 1994).

 

 

MAZZINI:

 

Gli uomini che fondarono, sulla parola di Gesù, una religione superiore a tutte le credenze del vecchio Oriente e del paganesimo, intravidero, non conquistarono, la santa idea contennuta in questa parola: progresso. Intesero l’unità della razza umana, intesero l’unità della legge e del perfezionamento dell’uomo.

 

 

BERLUSCONI:

 

Non apriremo le porte a tutti come la sinistra, la loro è un’idea di società multietnica, la nostra idea non è così (La Repubblica, 10 maggio 2009).

 

 

MAZZINI:

 

Il genere umano dovrebbe [...] lavorare unito sì che tutte le forze intellettuali diffuse in esso ottengano il più alto sviluppo possibile nella sfera del pensiero e dell’azione.

 

 

BERLUSCONI:

 

Scende in campo l’Italia che lavora contro quella che chiacchiera. L’Italia che produce contro quella che spreca. L’Italia che risparmia contro quella che spreca: Forza Italia per costruire insieme il nuovo miracolo italiano (Il Corriere della sera, 29 gennaio 1994).

 

 

Libertà di culto, di religione

 

 

MAZZINI:

 

Non v’è dunque, né può esservi infallibilità d’uomini e di poteri; non v’è né può esservi casta privilegiata di depositari e di interpreti della legge, né intermediari tra Dio e l’uomo.

 

 

BERLUSCONI:

 

Voi dovete diventare dei missionari, anzi degli apostoli, vi spiegherò il vangelo di forza Italia, il vangelo secondo Silvio (il Messaggero, 4 aprile 1995).

 

 

MAZZINI:

 

Incameramento o appropriazione dei possedimenti ecclesiastici – atto che ora non giova discutere ma che è inevitabile ogni qualvolta la nazione si assuma una missione d’educazione e di progresso collettivo – (…).

 

 

BERLUSCONI:

 

Mi piace ricordare che molti vescovi mi hanno reso testimonianza in tal senso dichiarando esplicitamente che nessun governo aveva saputo operare così concretamente su molti dei temi che stanno a cuore alla Chiesa (la Repubblica, 1 marzo 2004).

 

 

MAZZINI:

 

Dio ci creava non per la contemplazione, ma per l’azione: ci creava a immagine sua, ed egli è pensiero ed azione.

 

 

BERLUSCONI:

 

Sono religioso, cattolico praticante. Ho cinque zie suore, e la domenica un mio cugino sacerdote viene ad Arcore a celebrare messa nella mia cappella privata (…) mi comunico spesso. Anche perché se non lo faccio mia madre, mi chiama in disparte e mi rimprovera (Epoca, 24 maggio 1994).

 

 

Libertà di stampa

 

 

MAZZINI:

 

Dio vi ha dato il pensiero: nessuno ha il diritto di vincolarlo o sopprimerne l’espressione (…) l’unica via di progresso che abbiamo.

 

 

BERLUSCONI:

 

La stampa straniera è normalmente di sinistra e ci presenta in modo diverso dalla realtà. Credo che anche rilasciando interviste ai giornali e ai media dei Paesi dove vivete, creando amicizie coi direttori e i giornalisti, si possa far raccontare qual è la realtà (convegno Azzurri nel mondo, Lugano, 24 ottobre 2004).

 

 

MAZZINI:

 

La stampa dev’essere illimitatamente libera: i diritti dell’intelletto sono inviolabili ed ogni censura preventiva è tirannide.

 

 

BERLUSCONI:

 

Attenti voi a quello che scrivete, vi ricordo che a casa mia si tengono in questi giorni le riunioni sulla Rai (Corriere della sera, 3 aprile 2009).