SEDIMENTI SECOLARI

tratto da Amo il mio esilio di M. Zambrano


Usciamo dal presente per piombare in un futuro sconosciuto, ma senza dimenticare il passato, la nostra anima è incrostata a sedimenti secolari e le radici sono più estese dei rami che vedono la luce. E al far del giorno, ora tragica e aurorale, che le ombre della notte cominciano a mostrare il loro senso e le figure incerte cominciano a rivelarsi al cospetto della luce, l'ora della luce in cui si danno convegno passato e avvenire.

[ZAMBRANO, Amo il mio esilio, in Le parole del ritorno, Città Aperta, Roma, p. 23]