Moritz Schlick

(1882-1936)

 

Teoria generale della conoscenza

[Allgemeine Erkenntnislehre]

(1925)

 

 

A. LA POSIZIONE DEL REALE

 

22. Formulazione della questione

 

[200] Chi alla nostra questione volesse annettere il senso di «Che cos'è il designato indipendentemente dal designare?» si [201] troverebbe immerso in un disperato fraintendimento. Egli avrebbe posto un problema privo di senso, perché dal momento che ogni domanda esige come risposta un giudizio, ed è quindi una richiesta di designazione, quella formulazione sarebbe altrettanto irragionevole quanto se uno volesse chiedere: Com'è a sentirlo un suono quando nessuno lo sente?

Il reale pertanto non può mai esserci dato da delle conoscenze, di qualunque tipo esse siano. Esso preesiste ad ogni conoscenza. È ciò che è designato, che è prima di ogni designare. E questa proposizione stessa e tutti i giudizi che si possano altrimenti emettere sul reale lo possono sempre e soltanto designare e mai dare o determinare o creare. Questa è una semplice considerazione che segue in modo puramente analitico dal concetto di conoscenza. Spesso però si è mancato di farla, con il risultato che la filosofia più recente si è trovata ad errare per strani sentieri. Ritorneremo su questo punto.

 

 

M. Schlick, Teoria generale della conoscenza (1925), tr. it. di E. Palombi, Franco Angeli, Milano (1986), pp. 200-201