I fondamenti della democrazia

 

Hans Kelsen

 

 

Legiferare, e cioè determinare il contenuto dell'ordinamento sociale, non secondo ciò che obiettivamente è meglio per li individui soggetti all'ordinamento, ma secondo ciò che questi, o la loro maggioranza, crede, giustamente o erroneamente, essere meglio per loro – questa conseguenza dei princìpi democratici di libertà ed uguaglianza trova una giustificazione solo se non v'è una risposta assoluta su cosa sia il meglio, se non esiste un bene assoluto. […] Soltanto se non è possibile decidere in modo assoluto ciò che è giusto e ciò che è errato è consigliabile discutere il caso e, dopo la discussione, addivenire ad un compromesso. Questo è il vero significato del sistema politico che chiamiamo democrazia e che possiamo opporre all'assolutismo politico in quanto è relativismo politico. […]

 

Nel Capitolo 18 del Vangelo di S. Giovanni è descritto il processo a Gesù. Questa semplice storia, espressa con parole ingenue, è uno dei più sublimi brani della letteratura mondiale e, senza averne l'intenzione, diviene un tragico simbolo dell'antagonismo tra assolutismo e relativismo.

Era il tempo della Pasqua degli Ebrei quando Gesù, accusato di pretendere di essere il figlio di Dio e re dei Giudei, fu condotto dinanzi al procuratore romano Pilato.

Pilato chiese ironicamente a Gesù, che agli occhi dei romani altri non era che un povero pazzo: «Dunque, tu sei il re dei Giudei?». Ma Gesù prese sul serio questa domanda; bruciando dell'ardore della sua missione divina, rispose: «Tu lo hai detto. Io sono un re. Per questo scopo sono nato, per questa ragione sono venuto al mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è dalla parte della verità ascolta la mia voce». Allora Pilato chiese: «Cos'è la verità?». E poiché egli, relativista scettico, non sapeva cosa fosse la verità, la verità assoluta in cui quell'uomo credeva, agì in modo democratico — con assoluta coerenza — rimettendo la decisione del caso al voto del popolo. Il Vangelo riferisce che egli andò di nuovo fuori dai Giudei e disse loro: «Non trovo in lui colpa alcuna. Ma da voi vige l'usanza che io rilasci un uomo a Pasqua. Volete che liberi questo re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo tutti assieme dicendo: «Non quest'uomo, ma Barabba». Il Vangelo soggiunge: «Ma Barabba era un ladro».

Per coloro che credono nel figlio di Dio e re dei Giudei come testimone della verità assoluta, questo plebiscito è certamente un serio argomento contro la democrazia. Noi scienziati politici dobbiamo accettare questo argomento, ma solo ad una condizione: di essere tanto sicuri della nostra verità politica da imporla, se necessario, con lacrime e sangue; di essere tanto sicuri della nostra verità quanto il Figlio di Dio era sicuro della propria.

 

 

Hans Kelsen, I fondamenti della democrazia [Foundations of democracy, in "Ethics", LXVI (1955-56)], in La democrazia, il Mulino, Bologna 1995, pp. 272-274